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  • 19/06/2019 Benvenuti al nuovo corso on-line della serie "Roadmap in Anestesia"

    Il corso è gratuito ed è accreditato per 5 crediti formativi ECM. Il tempo stimato per seguire l'intero corso è di circa 5 ore.

Razionale scientifico

I bloccanti neuromuscolari vengono utilizzati come supporto all'anestesia generale per ottenere il rilassamento della muscolatura scheletrica durante gli interventi chirurgici e facilitare l'intubazione tracheale. Il loro impiego può essere indicato anche come coadiuvante nelle unità di terapia intensiva per favorire la ventilazione controllata. L’utilizzo di sistemi di monitoraggio neuromuscolare consente di ottimizzare la somministrazione di tali farmaci e di gestire in sicurezza la fase di recupero dal blocco neuromuscolare al termine dell’anestesia. Il recupero completo dal blocco neuromuscolare è necessario per evitare il rischio di paralisi residua post-operatoria, evitando così i rischi ad essa correlati di complicanze respiratorie post-operatorie. Tale blocco può essere accelerato con l’impiego di farmaci antagonizzanti.

Fino a pochi anni fa l’unico modo per rimuovere questo blocco era rappresentato dalla somministrazione di farmaci anticolinesterasi, come la neostigmina, in grado di antagonizzare i bloccanti neuromuscolari con un meccanismo competitivo, ma presentavano delle limitazioni significative, tra cui un effetto tetto che ne impedisce l’impiego a livelli di blocco profondo, l'efficacia limitata e imprevedibile e le reazioni indesiderate.
Un’alternativa per procedere all’inversione del blocco neuromuscolare è rappresentata da un farmaco innovativo, sugammadex, che consente un completo, sicuro, rapido e predicibile recupero (reversal) della miorisoluzione indotta con paralizzanti aminosteroidei quali rocuronio e vecuronio. Questo farmaco è in grado di “catturare” tutte le molecole di bloccante neuromuscolare, di incapsularle e di eliminarle completamente, senza pericolosi strascichi al risveglio. Una revisione sistematica della letteratura, pubblicata sul database Cochrane, ha evidenziato una maggiore rapidità d’azione, rispetto alla neostigmina, nell’invertire il blocco neuromuscolare indotto dal rocuronio, indipendentemente dalla profondità del blocco, associato a un profilo di sicurezza migliore. Gradualmente tale molecola sta guadagnando popolarità nell’ambito dell’anestesia e della terapia intensiva, ad esempio per facilitare l’intubazione per usi a breve termine, e risulta particolarmente preziosa nei soggetti ad alto rischio e in quelli affetti da malattie neuromuscolari.
Questo corso FAD rivolto a medici specialisti in anestesia e rianimazione e infermieri e si propone di affrontare lo scenario attuale nella pratica anestesiologica, presentando le implicazioni cliniche derivanti dall’utilizzo dei bloccanti neuromuscolari e del loro antagonismo nella pratica chirurgica più comune e nell’ambito della terapia intensiva.

Informazioni

Codice ECM: 38-282091

Numero crediti ECM: 3
I crediti ECM saranno ottenibili una volta completato il 100% del corso e risposto correttamente al 75% delle domande contenute nel questionario di verifica apprendimento

Periodo: on-line fino al 01/02/2021

Destinatari: Medico chirurgo specialista in anestesia e rianimazione, Infermiere.

Il corso è chiuso.
Non sono possibili nuove registrazioni, mentre i corsisti precedentemente registrati possono ancora accedere alle lezioni.

Con il contributo non condizionante di: